Storia
GARBAGNATE E LA SUA STORIA
Dopo il formarsi, lungo le ere geologiche, della pianura padana, alcune aree del territorio conobbero insediamenti umani, fin da tempi remoti. Tra questi luoghi vi era quello che oggi è il comune di Garbagnate. Alcuni studiosi fanno risalire i primi insediamenti alle popolazioni celtiche che dalla Gallia (l’odierna Francia) si spinsero fin nella fertile pianura Padana e la cui presenza sul territorio è attestata da alcuni reperti archeologici ritrovati nel 1885 lungo la strada Varesina.
Ugualmente di origine gallo-celtica potrebbe essere lo stesso nome di Garbagnate che deriverebbe da garben-ate: luogo, contrada di spighe. Altre ipotesi gli attribuiscono origini latine.
Quando, nel 223 a.C., i romani conquistarono anche l’odierna Lombardia, usi e leggi latine, cultura e civiltà romana, si diffusero anche sul nostro territorio, originando, o continuando quella contaminazione e fusione tra popoli, che prosegue ancora ai nostri giorni.
E’ probabile che i romani stabilissero i loro insediamenti lungo le strade di collegamento con l'Impero, dove sono state rinvenute due necropoli di periodo gallo-romano, e trasformarono in castrum l’antico villaggio.
Dopo l’influenza romana, il territorio conobbe il cristianesimo. Non si hanno notizie certe sul primo predicatore cristiano giunto fin qui. E’ certo che il cristianesimo si affermò prima nella città di Milano nel IV sec. con il vescovo S. Ambrogio. Solo nel secolo successivo iniziò ad espandersi nei territori circostanti, con la diffusione delle Pievi (Garbagnate apparteneva alla Pieve di Bollate) che, poste in luoghi già di una certa importanza per la presenza di un mercato o di autorità militari o politiche, diventavano un importante punto di riferimento spirituale per ampie aree rurali.
Nel medioevo gli avvenimenti religiosi si fusero con quelli civili. Con il feudalesimo Garbagnate, centro rurale, non risultò essere d'importanza strategica, ma ebbe un presidio fortificato (contrada della Torre) a protezione dei terreni, dei boschi e delle campagne dei pochi feudatari che, con la legge sull’ereditarietà dei feudi (imperatore Corrado II 1037), iniziarono a gestire il territorio.
I contadini vivevano nella miseria, costretti ad offrire le proprie braccia e i propri servigi per la sopravvivenza e abitavano in capanne costruite con materiali molto poveri.
Nel XIV sec., quando i Visconti divennero i Signori di Milano, anche Garbagnate passò sotto il loro dominio: Danesio, figlio di Giovanni Visconti, fu proprietario di Garbagnate. Di lui ci rimane il testamento in cui dispone la propria sepoltura nella chiesa di S. Maria Rossa.
La dominazione spagnola, il cui governo favorì la nobiltà e la ricca borghesia, rimanendo insensibile allo stato di miseria in cui vivevano contadini e coloni, mantenne e allargò le strutture feudali, tanto che la Pieve di Bollate divenne feudo del marchese Giovanni Manriquez di Mendoza, ma molti contadini, stanchi delle continue vessazioni, abbandonarono i campi cercando fortuna altrove o diventando briganti.
All’inizio del XVIII sec., nell’Italia settentrionale, alla dominazione spagnola subentrò quella austriaca. Con i nuovi conquistatori si conobbe un periodo di progresso amministrativo e di riforme: questo soprattutto con Maria Teresa d’Austria che favorì il dissodamento ed il rimboschimento delle brughiere locali, riadattò molte strade impraticabili, potenziò i collegamenti e diede la caccia a malviventi. Le proprietà furono iscritte in un unico registro: il catasto. Garbagnate ebbe la sua prima mappa.
Nel 1786 vennero soppressi i feudi. Con la dominazione francese furono aboliti i diritti feudali: i contadini, incoraggiati dalle nuove leggi, tornarono a ripopolare le campagne e costruirono nuove abitazioni, cioè le corti, adatte alla vita in comune, costruite prevalentemente sul corso del torrente Guisa.
Nel corso del XIX sec. si accelerò la decadenza delle antiche famiglie nobiliari: alcuni coloni divennero proprietari e coltivatori diretti delle terre, altri andarono a lavorare nelle prime fabbriche. Era cominciato il progresso industriale.
Nel 1879 venne inaugurata la ferrovia che collegava Garbagnate a Saronno e nel 1887 fu la volta del canale Villoresi, che serviva per l’irrigazione dei campi. A Garbagnate furono sviluppati un incannatoio per la lavorazione della seta e, grazie al terreno argilloso, la prima fabbrica per la lavorazione dei laterizi. Fornace Fusi (1840), Fornace Beretta-Giannotti (1896, già Fornace Soresi), Fornace Maciachini (1901) Nonostante ciò, Garbagnate nei primi decenni del XX rimaneva ancora un centro prevalentemente agricolo.
Nel 1924 nasce il Sanatorio Salvini, voluto dalla Città di Milano per la cura della tubercolosi, poi divenuto ospedale civile.
Garbagnate nel secolo scorso ha seguito l’evoluzione della storia d’Italia: ha contribuito alla prima e alla seconda guerra mondiale con la perdita di decine di concittadini; ha conosciuto l’industrializzazione con l’insediamento di grandi fabbriche come l'Eliolona (già presente a Garbagnate durante la seconda guerra mondiale), la Bayer (1946), l’Alfa Romeo (Arese 1963), Questo ha favorito una massiccia immigrazione da altre regioni d’Italia che ha contribuito all’espansione economica e territoriale della nostra cittadina, rendendo necessaria la costruzione di nuovi edifici (abitazioni, scuole, ospedale, chiese).
Il resto è storia di oggi